Siamo al giro di boa. Ecco come cambia il Superbonus 110%
Siamo al primo giro di boa in Parlamento per il dl Rilancio.
La Camera ha votato mettendo, la fiducia al Governo, il testo del decreto Rilancio che verrà licenziato oggi da Montecitorio in prima lettura. Il testo dovrà poi passare poi in Senato per una veloce lettura. Il via libera definitivo sarà entro e non oltre il 18 luglio, giorno in cui il decreto scadrà.
Nel passaggio alla Camera il decreto ha subito ulteriori modifiche.
Ecco le principali novità:
- Seconde case: il bonus è stato anche esteso alle seconde case, ad accezione delle ville e dei castelli, e alle associazioni del terzo settore.
- Sconto in fattura: potrà essere operato anche da più fornitori che abbiano concorso all’effettuazione degli interventi che danno diritto alla detrazione.
- Gli intermediari: si potrà cedere il credito a banche, intermediari finanziari ed anche assicurazioni.
- Stop alla canna fumaria: si voleva estendere il superbonus anche per la sostituzione della canna fumaria collettiva già esistente, ma l’emendamento è stato respinto
Nonostante il provvedimento verrà licenziato entro il 18 luglio, la strada per la concreta applicazione di queste detrazioni fiscali è molto lunga.
I provvedimenti che mancano all’appello sono due:
- un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per la comunicazione telematica dei dati relativi all’opzione scelta (credito di imposta e/o cessione del credito);
- per l’ecobonus 110%, un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico per la trasmissione dell’asseverazione dei requisiti richiesti e le relative modalità attuative. In realtà inizialmente si era pensato a due decreti attuativi separati per egli articoli 119 e 121
Ricordiamo che nel decreto-legge Semplificazioni, approvato un paio di giorni fa dal Consiglio dei ministri, c’è anche una norma che incide direttamente sul superbonus. La norma dispone che il singolo condomino può realizzare a proprie spese ogni opera di cui agli articoli 2 della legge n. 13/1989 e 119 del decreto-legge Rilancio, anche servendosi della cosa comune nel rispetto dei limiti di cui all’articolo 1102 del codice civile.
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