Descrizione
Il presente scritto rappresenta un estratto di un’opera molto più complessa e vasta: una collana editoriale di quattro volumi dedicata integralmente alla assemblea condominiale, di cui il primo volume è stato già pubblicato dalla casa editrice Libricondominio.
-> La convocazione dell’assemblea condominiale e le nuove prospettive
Abbiamo deciso, insieme all’Autore, visti i tempi ed i disorientamenti interpretativi prodottisi durante la fase di emergenza covid-19, di anticipare un estratto di questa collana, affrontato uno dei punti nevralgici dell’istituto ovvero la possibilità di realizzare una assemblea condominiale in forma telematica senza incorre in alcuna irregolarità formale o sostanziale.
Ovviamente l’Autore non è animato da alcuna velleità di convincere nessuno, circa l’attuale fattibilità dell’assemblea telematica in ambito condominiale.
Siamo ben lungi da questo scopo. La nostra è solo una missione: diffondere la cultura con passione. Per tali motivi si intende, invece, riflettere sul quel grigiore che sussiste, percettibile nello scrollamento tra norme e realtà, per comprendere appieno se sia possibile escludere, di fatto, l’ipotesi dell’assemblea telematica in epoca di “coronavirus”.
Un interrogativo non di poco conto se consideriamo che il Governo, per ben due volte (non, appena, una), in data 13 marzo e 24 aprile scorso, in sede di FAQ, ha riferito che le assemblee dei condòmini possono celebrarsi esclusivamente nella modalità a distanza.
Lo stesso Governo che, poi, in modo non poco contraddittorio, ha ritenuto di equiparare le “assemblee” alle “riunioni” di cui al DL nr 33 del 16 maggio— in grado di celebrarsi previa applicazione della garanzia di sicurezza interpersonale di almeno un metro -, salvo poi riportare nell’Allegato 17 rubricato “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 16 maggio 2020” la specifica per cui: “le riunioni (con utenti interni o esterni) vengono prioritariamente favorite le modalità a distanza; in alternativa, dovrà essere garantito il rispetto del mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro e, in caso con mascherina”.
In questo quadro normativo colorato da sprazzi di norme che si susseguono in modo disordinato, disorganico senza una apparente coerenza sistematica, in realtà, rimangono “vive” alcune tessere di mosaico.
In ogni caso, appare utile riflettere sulla assemblea telematica sul piano anche più strutturale. Il coronavirus, quanto meno, ha “contaminato” la prospettiva sugli obiettivi futuri che si deve prefiggere la nuova amministrazione condominiale. È lecito, allora, domandarsi: se non adesso, quando?
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