Teleassemblee e zone rosse: l’amministratore di condominio sarà sempre più in smart working
Basterà la maggioranza dei condòmini per organizzare una teleassemblea condominiale? A questa domanda, l’ emendamento presentato al Senato dall’Onorevole Grimani, al Dl 125/2020, cercherà di dare una risposta.
L’emendamento, già approvato in commissione approderà in queste ore al Senato, per incassare si spera, l’approvazione definitiva.
In buona sostanza, con questo emendamento, si renderà più facile l’applicazione delle teleassemblee in condominio, ingessate dalla richiesta dell’unanimità, prevista nella precedente formulazione normativa.
All’ articolo 63, comma 1 bis, le parole «di tutti i condomini» verrebbero sostituite con: «della maggioranza dei condomini», quindi basterebbe il consenso preventivo del 50% più uno dei condòmini.
Ma non solo, le recenti Faq emanate dal Governo, e l’ampliamento delle “zone rosse” a diverse Regioni italiane, renderanno sempre o più difficili gli spostamenti (salvo comprovate esigenze di necessità).
Per questi motivi diventa sempre più necessaria una nuova visione del lavoro da parte dell’amministratore di condominio, che dovrà gestire assemblee, fornitori e condomini da remoto.
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