Taleassemblee in condominio. Il Ministro Bonafede è chiamato a rispondere. Ecco il testo dell’interrogazione
All’indomani dell’entrata in vigore della nuova norma che disciplina la teleassemblea in condominio, gli addetti ai lavori ed anche gli operatori del settore, hanno subito sollevato dei problemi di natura interpretativa ed anche applicativi.
Per tali motivi è stata presentata, proprio ieri, una interrogazione a risposta scritta al ministro della Giustizia, a firma dell’onorevole Valentina D’Orso (M5S), la numero 4-07334.
Il testo normativo, definito “ambiguo” susciterebbe delle incertezza nella parte in cui si fa riferimento alla alternatività riportata in questo passaggio “anche ove non espressamente previsto dal regolamento condominiale”. Tale formula lascia intendere che a questa tipologia di assemblee si possa far ricorso se espressamente prevista nel regolamento condominiale e, solo ove non sia prevista e disciplinata, il ricorso ad essa possa essere adottato previa acquisizione del consenso da parte di tutti i condomini.
Tale dubbio è diventato ancor piu contingente all’indomani della pubblicazione dell’ultimo dpcm in cui si raccomanda «fortemente» di svolgere tutte le riunioni private in modalità a distanza.
La finalità dell’interrogazione è quella di agevolare in maniera concreta lo svolgimento dell’assemblea condominiale anche da remoto, valutate le difficoltà di spostamento dei condòmini.
Stampa articolo