• Perché sarebbe necessario predisporre la sanificazione delle parti comuni?

    Avv. Roberto Rizzo | Aprile 8, 2020

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    Sanificazione obbligatoria? Intervista al Presidente del Consiglio Comunale di Lecce, Avv. Carlo Mignone

    Gli studi condotti da gruppi scientifici coordinati dalle Università di Princeton e della California hanno certificato la permanenza del virus Covid 19 sulle superfici per lungo tempo, stimolando un serrato dibattito su  come e con quale frequenza sarebbe necessario predisporre gli interventi di sanificazione delle parti comuni affinché questi siano effettivamente utili alla disinfezione ed al suo contenimento.

    Libricondominio non ha mancato di affrontare l’argomento e nei giorni scorsi, sulla scorta delle ordinanze emesse da diversi Comuni italiani che hanno imposto agli amministratori condominiali la sanificazione obbligatoria, ha evidenziato l’opportunità di adottare su tutto il territorio nazionale una strategia sanitaria d’intervento preventivo quanto più condivisa possibile anche sul piano politico.

    Sul punto, ad ulteriore approfondimento della questione, abbiamo intervistato il Presidente del Consiglio Comunale di Lecce, Avv. Carlo Mignone, il quale è tra esponenti locali (unitamente ai Sindaci di Terni, Perugia, Mesagne e Parabiago) che si sono fatti promotori della necessità di imporre la drastica scelta della sanificazione obbligatoria, nel superiore interesse della tutela della salute pubblica.

    Presidente Mignone, quali sono state le motivazioni che l’hanno indotta a farsi carico di una simile iniziativa?

    L’eventuale necessità di sanificazione degli spazi comuni è stata posta alla mia attenzione da alcuni condomini che hanno chiesto lumi circa un intervento in questa direzione ad opera di noi amministratori pubblici. A fronte di tale richiesta, è però altresì emersa nelle varie “chat” condominiali una diffusa volontà di segno contrario  motivata da una supposta inutilità della sanificazione con cadenza diversa da quella giornaliera, ritenuta troppo onerosa e quindi da evitare.

    Dunque nessuna paura per il diffondersi del contagio?

    Nelle more abbiamo anche appreso della presenza di contagiati in alcuni condomini amministrati che hanno comportato un impegno ulteriore rispetto al problema della raccolta “differenziata”. In tali casi si è ritenuto obbligatorio l’agire,  senza alcuna autorizzazione dell’assemblea, procedendo ad un intervento di carattere straordinario di disinfestazione, da ripetere settimanalmente.

    La prevenzione, prima di tutto…

    Certo. Ritengo evidente come sia  auspicabile, se non fondamentale, un intervento autoritativo da parte dell’amministrazione comunale non potendo siffatta materia essere lasciata alla facoltà e/o alla diligenza dei singoli amministratori. Essi sono stretti, il più delle volte, da vincoli di bilanci sempre più magri, soprattutto ora in tempi di coronavirus, che rischiano di generare una completa inattività a causa delle pressioni di quei condomini (la maggioranza) poco propensi a vedersi aumentare l’importo della rata condominiale.  E non penso che possiamo permettercelo, visto il dramma che tutti stiamo vivendo.

    Quali sviluppi potrà avere la questione nel territorio del Comune di Lecce ed a livello regionale?

    La nostra richiesta, frutto di una intesa tra le maggiori sigle territoriali, dovrebbe costituire un supporto tecnico nei confronti dell’assessorato all’ambiente del Comune di Lecce, che da me preliminarmente interpellata si è mostrata favorevole all’iniziativa. L’obiettivo è quello di fornire stimolo al buon governo del Sindaco del Comune di Lecce, Carlo Salvemini, a seguire la strada già intrapresa da altri comuni rendendo obbligatorio l’operato dell’amministratore che dovrà intervenire immediatamente per la sanificazione degli spazi comuni e degli arredi presenti internamente ed esternamente agli edifici.

    E la Regione?

    Va da sè come altrettanto, se non maggiormente auspicabile, sarebbe l’intervento regionale volto a consentire di uniformare un protocollo di siffatta portata in tutto l’ambito territoriale,  contrastando pure con tale ulteriore iniziativa la diffusione del  subdolo virus.

    Presidente, quali iniziative suggerisce per sensibilizzare le associazioni di amministratori ad esprimere sul punto una posizione unitaria?Le sigle nazionali dovrebbero prendere esempio da quanto fatto a Lecce sia pure in un ristretto ambito locale. Appare evidente come solo facendo fronte comune, iniziando dai temi dell’emergenza per poi affrontare quelli di interesse generale, potremo raggiungere quei risultati che sino ad oggi sono in parte mancati anche nell’ottenere riconoscimento dell’importanza dell’attività da noi svolta. Siamo ancora in tempo, sono ancora in tempo i dirigenti nazionali per unirsi nello sforzo comune, in considerazione del fatto che con il COVID 19 dovremo ancora convivere a lungo. Ci accingiamo forse a cambiare il modo di svolgere la professione, tanti saranno i temi da affrontare e condividere UNITI. Il mio è un auspicio per il prossimo futuro: andiamo avanti insieme.

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    Avv. Roberto Rizzo

    Avvocato civilista. Studioso della materia condominiale, urbanistica e edilizia. Articolista giuridico, collabora con diverse testate, tra le quali: Immobili & Proprietà, il Quotidiano Giuridico, Condominio Sostenibile e Certificato, Italia Casa magazine, Condominio Caffè, Immobiliare.it, Teknoring.com Via Ettore Majorana, 106 - 87036 Rende CS 348 656 5133 robertorizzoa@gmail.com http://studiolegalerobertorizzo.it
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