• Blocco delle assemblee condominiali: il bazooka fiscale forse non sparerà

    Redazione Libricondominio | Maggio 7, 2020

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    I tempi stringono per la presentazione dei rendiconti. Con le varie interrogazioni parlamentari, la politica sembra  abbia compreso la preoccupazione della categoria degli amministratori e dei condòmini ed inizia a crearsi dibattito e discussione sul da farsi.

    L’ultima proposta per l’edilizia. Nel Decreto Maggio, il Governo punta ad una proposta choc per rilanciare l’ economia puntando sul settore  edilizia.  Si potrà optare per una maxi-detrazione fiscale oppure sconto totale sulla fattura.

    Da quanto appreso, saranno agevolati gli interventi strutturali compresi nel Sismabonus e nell’Ecobonus; inoltre, saranno agevolati interventi avente ad oggetto il fotovoltaico, gli accumulatori, l’isolamento delle pareti, gli impianti di riscaldamento a pavimento, gli infissi e tutti gli altri interventi di riqualificazione energetica. C’ è la possibilità di arrivare al 110% anche per chi rifarà le facciate. C’ è anche l’ ipotesi di una superdetrazione al 90% per chi sottoscrive una polizza anticalamità.

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    La proposta è ottima ma chi la delibera e quando? 

    Sempre allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull’intero territorio nazionale, come già in precedenza il DPCM 26 aprile 2020 all’articolo 1, lettera d) estende e dispone tassativamente che è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati almeno fino al 17 maggio 2020.

    Alcuni hanno ritenuto possibile  l’adozione degli strumenti tecnologici che consentano di programmare assemblee svolte in remoto. Sul punto, però,  si segnala che non esiste una norma che disciplini la partecipazione a distanza di uno o più condomini all’assemblea condominiale.

    In particolare, in analogia con quanto previsto dall’art 2370 c.c., (lo statuto può consentire l’intervento di singoli soci all’assemblea mediante mezzi di telecomunicazione) ciò potrebbe essere ritenuto possibile ove fosse previsto nel regolamento di condominio a condizione che sia garantita agli interessati la possibilità d intervenire nel corso della discussione.

    Del resto, una datata pronuncia di legittimità ha espresso un orientamento sostanzialmente negativo secondo il quale l’assemblea deve essere sempre convocata in un luogo fisicamente idoneo a consentire a tutti i condomini a parteciparvi (Cass 22.12.99 n.14461).

    Inoltre, come già sostenuto dalle Associazione di categoria in tema di bonus facciate, occorrono una serie di passaggi e di adempimenti che il blocco delle assemblee condominiali, a causa dell’epidemia in corso, ha rallentato, mettendo in forse i tempi delle ristrutturazioni. A ciò si aggiunga che per avviare l’iter occorre la delibera dell’assemblea condominiale con il voti rispettivi quorum. Essendo ferme le assemblee fino a data da destinarsi, l’intero processo decisionale è bloccato.

     In conclusione, la proposta appare interessante ma si presta anche a varie interpretazioni e criticità. Considerato che da fine febbraio si è fermato praticamente tutto, ci sono scenari ancora più difficili da risolvere nei contesti condominiali: informativa, morosità, sanificazione, sicurezza, cantieri ecc.(la criticità più evidente resta l’approvazione del bilancio).

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    A cura della Redazione

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